In primo piano.
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Il Sistema di Prevenzione ha bisogno di un upgrade? Dati Inail: un nuovo richiamo
Il Sistema di Prevenzione ha bisogno di un upgrade? Dati Inail: un nuovo richiamo
Il presidente dell’Inail Franco Bettoni, in occasione della presentazione dei dati annuali relativi agli infortuni e alle malattie professionali in Italia ha voluto puntualizzare, con questa frase, come il pesante bilancio infortunistico del 2020 ci esorti, ancora una volta, a intervenire per garantire la tutela di lavoratrici e lavoratori.
Lo stesso quindi ha esortato tutti gli attori del Sistema nazionale di Prevenzione ad impegnarsi in un vero e proprio “patto per la sicurezza”, che preveda maggiori controlli, formazione, informazione, sensibilizzazione e sostegno economico alle aziende.
Maggiore impegno, dunque, perché per quanto le regole ci siano e siano valide, il Sistema di prevenzione, per un motivo o l’altro, sembra finisca sempre per incepparsi.
Va ricordato però che il D. Lgs. 81/08, al Capo II − Sistema Istituzionale, dall’art. 5 in avanti, aveva previsto la creazione di un Comitato per l’indirizzo e la valutazione delle politiche attive e per il coordinamento nazionale delle attività di vigilanza in materia di salute e sicurezza sul lavoro, della Commissione consultiva permanente, dei Comitati regionali di coordinamento del SINP, (Sistema Nazionale per la Prevenzione) ritenendo fondamentali, il supporto e il contributo di tali organismi, per l’attività del Sistema.
Per ragioni diverse, negli anni poco si è realizzato in proposito e l’assenza di una cabina di regia in grado di organizzare e orientare le azioni da porre in essere purtroppo si è fatta sentire.
Individuare le giuste leve, quelle necessarie a produrre il cambiamento e coordinare gli interventi correttivi e preventivi da mettere in campo, saranno imperativi stringenti nei prossimi mesi, perché si proceda facendo anche tesoro di quanto appreso nel corso del recente stress test pandemico ad un concreto upgrade del Sistema.

Il presidente dell’Inail Franco Bettoni, in occasione della presentazione dei dati annuali relativi agli infortuni e alle malattie professionali in Italia ha voluto puntualizzare, con questa frase, come il pesante bilancio infortunistico del 2020 ci esorti, ancora una volta, a intervenire per garantire la tutela di lavoratrici e lavoratori.
Lo stesso quindi ha esortato tutti gli attori del Sistema nazionale di Prevenzione ad impegnarsi in un vero e proprio “patto per la sicurezza”, che preveda maggiori controlli, formazione, informazione, sensibilizzazione e sostegno economico alle aziende.
Maggiore impegno, dunque, perché per quanto le regole ci siano e siano valide, il Sistema di prevenzione, per un motivo o l’altro, sembra finisca sempre per incepparsi.
Va ricordato però che il D. Lgs. 81/08, al Capo II − Sistema Istituzionale, dall’art. 5 in avanti, aveva previsto la creazione di un Comitato per l’indirizzo e la valutazione delle politiche attive e per il coordinamento nazionale delle attività di vigilanza in materia di salute e sicurezza sul lavoro, della Commissione consultiva permanente, dei Comitati regionali di coordinamento del SINP, (Sistema Nazionale per la Prevenzione) ritenendo fondamentali, il supporto e il contributo di tali organismi, per l’attività del Sistema.
Per ragioni diverse, negli anni poco si è realizzato in proposito e l’assenza di una cabina di regia in grado di organizzare e orientare le azioni da porre in essere purtroppo si è fatta sentire.
Individuare le giuste leve, quelle necessarie a produrre il cambiamento e coordinare gli interventi correttivi e preventivi da mettere in campo, saranno imperativi stringenti nei prossimi mesi, perché si proceda facendo anche tesoro di quanto appreso nel corso del recente stress test pandemico ad un concreto upgrade del Sistema.